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ridi sempre, quando puoi...

Il 22 Gennaio 1788 nasceva, a Londra, George Gordon Byron, poeta romantico di immensa fama e di grande fascino. Uomo irrequieto, viaggiatore instancabile, Byron soggiornò a Ravenna per circa due anni, ospitato dal Conte Alessandro Guiccioli, marito della giovane Contessa Teresa Gamba di cui il poeta inglese si era innamorato.

Nelle lunghe giornate invernali Byron scrisse un diario a Ravenna, il Diario Ravennate (4 Gennaio - 27 Febbraio 1821). Fortunatamente scampato al rogo delle sue memorie, il diario dà voce alle innumerevoli inquietudini del poeta; le difficoltà di vivere in una piccola città di provincia, il suo forzato ruolo di cavalier servente, la sua adesione e la sua disillusione degli esiti dei moti carbonari romagnoli. Accanto a questi temi il poeta si abbandona a pensieri, sfoghi e riflessioni sulla sua vita.


Il 21 Gennaio 1821 il poeta scrive:

"Domani è il mio compleanno - cioè allo scadere della mezzanotte, fra dodici minuti, avrò compiuto trentatré anni!!! - e me ne vado a letto con il cuore affranto per aver vissuto così a lungo ed aver combinato così poco. La mezzanotte è passata da tre minuti - "È il mezzo della notte all'orologio del castello", e adesso ho trentatré anni!

Eheu, fugaces, Posthume, Posthume, Labuntur anni…-*

ma io non li rimpiango tanto per quel che ho fatto, quanto per quel che avrei potuto fare.

Sul cammin della vita oscuro e ingrato Ai trentatré mi son pur trascinato Di questi anni cosa resta a me? Niente di niente - tranne un trentatré".

*(Orazio, Odi, II, 14,1-2, “Ahimè, Postumo, Postumo, / Scorrono gli anni in fuga”)


Accanto alla consapevolezza dello scorrere inevitabile del tempo, il poeta traccia un bilancio amaro della sua vita dove non rimpiange le sue scelte ma avverte una profonda insoddisfazione per non aver sfruttato a pieno le sue capacità, per non aver realizzato la sua vita. E allora in bilico tra una profonda malinconia e una pungente autoironia non gli rimane che scrivere un epitaffio della sua vita sprecata.


Ravenna, 22 Gennaio 1821


1821 Qui giace sepolto nell'Eternità del Passato donde non v’è Resurrezione per i Giorni - quand'anche ve ne sia per la Polvere - Il Trentatreesimo Anno di una Vita sprecata che dopo una lunga malattia di molti mesi sprofondò nel letargo e spirò Il 22 gennaio 1821 d.C. lasciando un erede Inconsolabile per quella stessa perdita che ha cangiato la sua Esistenza


Poeta ribelle, narcisista, “ennuie”, dalla personalità camaleontica e misteriosa, Byron non abbandonò mai una tagliente e vivace vena ironica ed autoironica anche nei momenti più tristi della sua esistenza.


A Londra, nella casa in cui nacque al numero 16 di Holles Street vi è una targa che lo ricorda con questa frase


Always laugh when you can It is a cheap medicine.

Happy Birthday George!




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